Nuovi percorsi in Oncologia

Roche sviluppa soluzioni diagnostiche e terapeutiche innovative in Oncologia. Ed è partner a 360 gradi della comunità scientifica e del Sistema Salute per tracciare nuovi percorsi di presa in carico dei pazienti oncologici

Da oltre 125 anni Roche promuove collaborazioni virtuose con tutti gli attori del Sistema Salute. In particolare puntiamo a migliorare i percorsi di presa in carico dei pazienti oncologici. Per continuare a muovere passi concreti in questa direzione, vogliamo tracciare una visione condivisa dell’evoluzione dell’oncologia nel prossimo futuro, tra innovazione, multidisciplinarietà e sostenibilità. L’obiettivo è quello di mettere a fuoco le sfide prioritarie da affrontare e costruire soluzioni concrete per contribuire al miglioramento della diagnosi, delle cure, dell’assistenza e della qualità di vita di chi convive con una patologia oncologica. Un traguardo ambizioso, che può essere raggiunto solo lavorando in partnership con la comunità scientifica, le associazioni di pazienti, le istituzioni e tutti gli interlocutori che possono avere un ruolo chiave nel guidare e rendere possibile questo cambiamento.

Con questi obiettivi è stato promosso l’evento “Roche Connections, new pathways for oncology” il 10 e 11 ottobre 2023 a Milano, scopri di più nel

I numeri del cancro in Italia

Nel 2022 in Italia sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro (nel 2020 erano 376.600), con un incremento di 14.100 casi in due anni (fonte:curato da AIOM, AIRTUM, Fondazione AIOM, ONS, PASSI, PASSI d'Argento e SIAPeC-IAP). Pesano i ritardi nell’assistenza accumulati durante la pandemia da Covid-19.

Nello specifico i numeri del rapporto ci dicono che:

  • il tumore al seno è la forma maggiormente diagnosticata, seguita da colon-retto, polmone, prostata, vescica;

  • sono 3,6 milioni le persone che nel 2020 vivono con una pregressa diagnosi di tumore, + 37% rispetto a 10 anni prima;

  • sono 2,4 milioni le persone nel 2020 vivono con una diagnosi da più di 5 anni (65% del totale), 1,4 milioni da oltre un decennio;

  • sono il 27% le persone guarite completamente dopo una diagnosi di tumore.

Il rapporto segnala l’importanza della prevenzione e degli stili di vita sani: in Italia, nel 2021, il 33% delle persone adulte è risultato in sovrappeso, il 24% fuma e i sedentari sono aumentati dal 23% nel 2008 al 31% nel 2021.

La “grande C”: cresce l’incidenza dei tumori negli under 50

Aumentano i nuovi casi di tumori nella popolazione sotto i 50 anni: la tendenza a livello mondiale, nel periodo 1990-2019, indica +79%. Lo dice uno studio pubblicato sulla rivistae condotto da ricercatori delle università di Edimburgo (Regno Unito) e Hangzhou (Cina). Il cancro al seno rappresenta il maggior numero di casi esaminati e dei decessi associati alla patologia. I ricercatori stimano anche il numero globale di nuovi casi di cancro a esordio precoce al 2030: + 31%, con le persone nella decade dei quarant’anni nella fascia più a rischio.

La ricerca di Roche in oncologia

Roche è un'azienda leader nello sviluppo di programmi di ricerca per la cura del cancro, con un impegno costante da oltre 50 anni. Il nostro obiettivo è quello di fornire risposte in aree in cui non esistono ancora alternative terapeutiche o dove quelle esistenti non rispondono ai molteplici bisogni di tutti i pazienti e delle loro famiglie.

La conoscenza dei meccanismi molecolari alla base dello sviluppo dei tumori è migliorata continuamente e oggi sappiamo che ogni tumore richiede una terapia specifica e mirata. Come Roche siamo impegnati nello sviluppo di soluzioni diagnostiche e terapeutiche innovative per continuare sulla strada della personalizzazione delle cure: con la nostra ricerca e le nostre soluzioni, abbiamo contribuito attivamente al raggiungimento di importanti progressi in campo oncologico e continueremo a farlo nel prossimo futuro con una pipeline in costante evoluzione.

Con 18 farmaci oncologici approvati in oltre 167 Paesi nel mondo per un totale di circa 1.3 milioni di pazienti trattati nel solo 2022 e oltre 40 programmi legati a nuove molecole, siamo una delle aziende leader nella ricerca in oncologia. Un ambito sul quale stiamo concentrando sempre più i nostri sforzi è quello degli stadi precoci della malattia, dove la chirurgia e le eventuali terapie associate hanno come ambizione la cura. Molte delle nostre molecole sono attualmente in sperimentazione come trattamenti neoadiuvanti e adiuvanti negli stadi iniziali in diverse patologie, tra cui il cancro al polmone, al fegato e al seno.

Le sfide per migliorare i percorsi di diagnosi e cura nelle principali patologie oncologiche

Ilè una delle malattie oncologiche più diffuse sia in Italia che a livello mondiale. Purtroppo la mortalità rimane la più elevata e la sopravvivenza a 5 anni è, infatti, ancora molto bassa anche nel nostro Paese. Si stima che quasi la metà dei decessi per malattie tumorali sia da ricondurre a questa patologia. Grazie alla ricerca oggi è possibile avere una diagnosi accurata e personalizzata e sono disponibili molte innovazioni terapeutiche, come l’immunoterapia e le terapie mirate, in grado di aumentare sia la sopravvivenza sia la qualità di vita dei pazienti. Ci sono novità anche sul fronte della diagnosi precoce anche se la prevenzione resta il fattore più importante, soprattutto nei confronti del fumo di sigaretta che è responsabile nell’80% dei casi. Ma non è l’unico, perché si tratta di una malattia multi-fattoriale: dipende, cioè, da più cause, alcune non ancora del tutto chiare. I tumori al polmone si dividono in due gruppi: Carcinoma polmonare non a piccole cellule e Carcinoma polmonare a piccole cellule. Anche i tumori di uno stesso tipo istologico (istotipo), però, differiscono gli uni dagli altri, perché possono essere caratterizzati da diversi tipi di alterazioni a carico del DNA e/o delle proteine espresse. Ogni tumore è, quindi, unico. Il primo passo verso la diagnosi è sempre la visita clinica, in base alla quale il medico potrà prescrivere una TC (tomografia computerizzata) del torace (e, a volte, dell’addome superiore). Si passa poi a una biopsia. Il percorso terapeutico cambia in base al tipo e allo stadio di malattia e può prevedere o meno un intervento di resezione chirurgica del tumore, che può essere associato ad una terapia neoadiuvante e/o adiuvante. In particolare le terapie adiuvanti ad oggi disponibili prevedono l’utilizzo di chemioterapia e immunoterapia oppure di terapie target in caso di tumori recanti specifiche alterazioni molecolari.

Ilè la neoplasia più frequente nella donna. Negli ultimi anni il tasso di sopravvivenza aumenta in modo costante. Questo grazie ai programmi nazionali di screening che permettono diagnosi a stati iniziali del tumore e grazie ai progressi nei percorsi terapeutici con cure mirate in base alle caratteristiche biologiche della patologia in ogni singolo paziente. Le opzioni di cura per il tumore al seno si poggiano su tre pilastri: intervento chirurgico, terapia farmacologica e radioterapia. La scelta dipende principalmente dallo stadio della malattia. Non è da escludere anche la combinazione tra differenti strategie. Uno degli approcci terapeutici più recenti, non solo per il cancro al seno, si basa sull'individuazione di specifiche mutazioni che guidano la proliferazione delle cellule maligne. Con l’utilizzo di terapie mirate si blocca la crescita del tumore sviluppando farmaci in grado di interferire con le molecole che le cellule tumorali esprimono in maniera caratteristica. Screening, prevenzione, controlli periodici e cure appropriate: questa è la combinazione vincente per aumentare le guarigioni delle donne con tumore al seno. Avere sul territorio e vicino casa delle strutture polifunzionali in grado di soddisfare queste richieste è fondamentale. Sono le Breast Unit, i centri di senologia multidisciplinare, caratterizzate dalla presenza di un team di specialisti dedicati proprio allo studio e alla cura del cancro e delle patologie non tumorali della mammella.


Ilè il sesto tumore al mondo, per incidenza, e l’epatocarcinoma (HCC) ne rappresenta il 90% di casi.  Molti pazienti vengono diagnosticati già con malattia in stadio avanzato non resecabile, condizioni accomunate da una prognosi sfavorevole: questo perché generalmente l’epatocarcinoma non mostra sintomi sino agli stadi avanzati. Un corretto stile di vita è alla base di una prevenzione da questo tipo di patologia. L’incidenza e la mortalità variano nelle diverse regioni del mondo proprio a causa della diversa esposizione ai fattori di rischio e delle differenti disponibilità di risorse per i percorsi di diagnosi e cura. Il fattore che dà maggior rischio di sviluppare l’epatocarcinoma a livello mondiale è la co-infezione di epatite C e B, responsabile di circa l’85% dei casi nel mondo. In Europa, tra i fattori di rischio, sono particolarmente influenti anche la cirrosi causata da abuso di alcol e la presenza di NAFLD (steatosi epatica non alcolica). La diagnosi prevede una distinzione iniziale sulla base del risultato di esami come ecografia, tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica (RM). Nello stadio iniziale i pazienti possono essere sottoposti a resezione chirurgica o a trapianto di fegato, negli stadi intermedi vengono impiegati trattamenti ablativi locali con radiofrequenza o con chemioembolizzazione. Quando lo stadio è avanzato e non si può intervenire chirurgicamente è allora indicata la terapia con inibitori multi-tirosinchinasi. Recentemente, tra i percorsi terapeutici, s’ è aggiunto anche il trattamento del tumore al fegato con l’immunoterapia, che richiede – per un percorso di presa in carico ottimale - una forte collaborazione tra oncologi, epatologi e tutti gli esperti del team multidisciplinare.


Per spiegare in una definizione cos’è la medicina di precisione possiamo dire che “studia gli elementi fondamentali per la comprensione delle dinamiche che portano all'insorgenza di una patologia, e quindi permette lo sviluppo del miglior farmaco in base al bersaglio molecolare da colpire”. Lo scopo è quindi quello di prevenire - o scoprire quanto prima - ogni malattia e fornire i mezzi più adeguati a curarla in base ai bisogni e alle caratteristiche del singolo paziente. Questo è possibile unendo diagnostica e terapia in modo iper-specializzato. Solo così è possibile riconoscere e inserire in un database ciascun paziente con le sue caratteristiche peculiari evidenziata da una diagnostica precisa che considera in modo olistico la sua persona. Si tratta di personalizzare mettendo al centro il paziente e non la patologia. La medicina di precisione, negli ultimi anni, ha fatto passi importanti grazie all’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei dati. Determinante la possibilità di analizzare il patrimonio genetico individuale, che apre nuovi percorsi soprattutto in Oncologia. Poter riconoscere la mutazione del DNA di una cellula (o la predisposizione a un futuro mutamento) cambia il paradigma di diagnosi e terapia della cura dei tumori. Avere una mole di dati da poter condividere e consultare per trovare pazienti con mutazioni simili e poter confrontare le terapie e i successi nelle cure è un elemento fondamentale della medicina di precisione come anche quello dell’accesso a soluzioni di diagnostica di qualità e ai test di profilazione genomica avanzati (esempio NGS). Un’opportunità che deve essere garantita al più ampio numero di pazienti possibile, perché significa garantire la terapia giusta, al giusto paziente, in modo tempestivo.


Essere partner al fianco del Sistema salute per affrontare le sfide dell’oncologia del prossimo futuro

Oggi ci troviamo di fronte a un contesto in rapidissima evoluzione, che richiede approcci innovativi sempre più guidati da una logica di interconnessione e di partnership con il Sistema Salute. 

Per ottimizzare i percorsi di presa in carico e cura dei pazienti oncologici abbiamo modificato la nostra struttura organizzativa, identificando figure professionali come quelle dei Patient Journey Partner o degli Healthcare Partner, che si focalizzano in maniera specifica proprio sui percorsi e che lavorano in sinergia con tutti gli attori del team multidisciplinare. 

La personalizzazione delle cure rappresenta uno degli elementi chiave di trasformazione e cambiamento del futuro dell’oncologia. Grazie alla combinazione di competenze ed expertise in ambito farmaceutico e diagnostico, Roche può giocare un ruolo chiave, investendo in soluzioni innovative che possono fare la differenza lungo tutti gli step del percorso. Esempi di questo approccio sono rappresentati dall’Oncologia di Precisione, dai test diagnostici di accompagnamento alle terapie (cd. Companion Diagnostics) e da quelli di profilazione genomica, che permettono di identificare in modo preciso i pazienti che meglio possono beneficiare dei trattamenti target.

Questa costante evoluzione delle soluzioni diagnostico-terapeutiche richiede nuovi modello di governance sanitaria, come l’istituzione dei Molecular Tumor Board e il potenziamento dei Team Multidisciplinari, in cui le diverse figure professionali (oncologi, chirurghi, anatomopatologi, radiologi, biologi molecolari e tanti altri) concorrono insieme alla definizione dei percorsi ottimali per i pazienti. 

Limpegno per migliorare i percorsi di presa in carico in oncologia: progetti e iniziative
  • Screening polmonare, diagnosi precoce e oncologia di precisione sono le sfide al centro della Campagna Ridefiniamo insieme il tumore al Polmone e del percorso LungLive.

  • L’iniziativa realizzata in partnership con IPOP Onlus e WALCE Onlus propone incontri dedicati a pazienti con tumore al polmone e ai loro caregiver. L’obiettivo è offrire a chi vive e convive con questa patologia un confronto diretto con diversi specialisti coinvolti nella cura e assistenza.

  • A causa della pandemia, si è registrato un calo degli screening mammografici per il tumore al seno. La collaborazione con Fujifilm Italia attraverso la campagna “Screening Routine. Il tuo rituale di prevenzione” offre un contributo nel riavvicinare le donne a una sana e costante prevenzione.

  • Dieci principi imprescindibili per migliorare l’oncologia territoriale e la prossimità di cura per le donne con tumore al seno. Il documento "Onconnext. Tumore al seno e oncologia territoriale, un binomio necessario", presentato alla Camera dei Deputati, è il frutto del lavoro congiunto di tutte le Associazioni Pazienti maggiormente rappresentative e attive sul tema.

  • Favorire una presa in carico multidisciplinare del paziente con tumore epatico: è il tema al centro di un ciclo di appuntamenti in diverse città italiane tra gruppi di esperti per fare il quadro sugli attuali percorsi di presa in carico, valorizzare le best practice esistenti e promuovere la collaborazione tra professionisti, come epatologi, chirurghi, oncologi e radiologi.

  • Favorire un accesso ampio e omogeneo ai test di profilazione genomica e alle opportunità offerte dalle terapie personalizzate in oncologia sono gli obiettivi chiave del Roadshow regionale promosso dall'Associazione Pazienti per la Medicina Personalizzata (APMP)

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