Fin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria, Roche ha messo a disposizione della comunità risorse economiche, farmaci, dispositivi diagnostici, servizi, e soprattutto le sue persone.
In Italia, Roche è stata la prima azienda farmaceutico-diagnostica a scendere a fianco delle istituzioni, solo due giorni dopo la dichiarazione da parte dell’OMS dello stato di pandemia, con un’iniziativa chiamata “Roche si fa in 4”, basata su quattro pilastri: farmaci e servizi; donazioni; volontariato di competenza; campagna educazionale a sostegno dei giovani.
Durante la prima ondata della pandemia, per supportare il personale sanitario, la Protezione Civile e le associazioni di volontariato che non avevano risorse sufficienti per arginare, gestire e indirizzare appropriatamente le crescenti richieste della cittadinanza. Roche ha messo a disposizione le sue risorse umane per offrire supporto e consulenza telefonica collaborando con chi già stava svolgendo questo difficile compito, come primo punto di contatto per i cittadini.
Roche, in collaborazione con Cittadinanzattiva e FIMMG, si è inoltre impegnata a erogare 1 milione di euro per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza individuale, mascherine e occhiali protettivi, per i medici di medicina generale che in quel momento ne erano sprovvisti. Questa operazione ha incluso anche una donazione di caschi per la ventilazione dei pazienti ricoverati in terapia intensiva.
Potendo contare su un expertise unico, che integra le competenze farmaceutiche con quelle diagnostiche, Roche è in grado di fornire un portafoglio di terapie immunologiche e di test diagnostici all’avanguardiache possono fornire al clinico informazioni a largo spettro: dall’identificazione dell’agente patogeno - compresa l'identificazione delle sue varianti - alla rilevazione della risposta anticorpale.
Test affidabili e di alta qualità sono essenziali per aiutare i sistemi sanitari a superare questa pandemia e finora il Gruppo Roche ha lanciato 16 soluzioni diagnostiche per ridurre al minimo l'impatto di COVID-19.
Oltre al test PCR gold standard, Roche ha sviluppato test antigenici per aiutare a diagnosticare il virus in ambienti in cui vi è un'infrastruttura di laboratorio molecolare limitata, test antigenici rapidi da utilizzarsi in contesti Point of Care, test per la rilevazione contemporanea di SARS-CoV-2 e influenza A/B, sia per laboratori ad elevata processazione sia per contesti Point of Care, e test in grado di rilevare gli anticorpi del virus che possono aiutare a monitorarne la diffusione.
Oltre ai test diagnostici, Roche ha lavorato per individuare soluzioni terapeutiche avanzate.
Il portafoglio di prodotti consta attualmente di due asset importanti, ma continuiamo a ricercare attivamente opzioni terapeutiche per il futuro.
Il primo asset è una combinazione di anticorpi monoclonali neutralizzanti sviluppata insieme a Regeneron, e approvata da EMA a novembre 2021; per i pazienti italiani sono stati messi a disposizione 40.000 trattamenti attraverso accordi centralizzati con la Struttura Commissariale, con l’obiettivo finale di ridurre la necessità di ricovero in ospedale dei pazienti fragili e con cronicità colpiti da Covid-19.
Il secondo asset è un inibitore di IL6, approvato da EMA per questa patologia nel dicembre 2021 ma già autorizzato da AIFA dal giugno 2021, che ha evidenziato fin dall’inizio della pandemia un razionale di utilizzo da parte della comunità scientifica, in pazienti ospedalizzati per Covid-19 e con sintomatologia severa. Roche si è impegnata a fornirlo gratuitamente per il periodo dell’emergenza nell’ambito dell’iniziativa “Roche si fa in Quattro”, e nel corso del 2020 ha distribuito oltre 5 Milioni di mg di farmaco nell’ambito di studi clinici indipendenti.
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