L’intensa e continua attività della ricerca Roche si riflette in beneficio per:
i pazienti, in patologie spesso senza cure alternative e con ridotte aspettative di vita;
la produttività del Paese, attraverso la riduzione della mortalità e morbilità;
le strutture sanitarie, grazie ai benefici organizzativi delle nuove opzioni diagnostiche e terapeutiche;
la comunità scientifica, in quanto lo studio, sia di molecole di successo sia di quelle che hanno fallito nel loro sviluppo clinico, contribuisce a promuovere la crescita di competenze e conoscenze e indirizzare la ricerca clinica verso differenti e più appropriati ambiti di sviluppo.
Nella continua volontà di essere un partner affidabile per il Sistema Salute, abbiamo introdotto nuovi modelli di rimborso innovativi per garantire un accesso tempestivo e sostenibile ai trattamenti, inclusi utilizzi terapeutici estesi e cessioni gratuite.
Investiamo risorse consistenti per promuovere l'innovazione e collaboriamo attivamente con le istituzioni per una gestione responsabile della spesa farmaceutica, comprendendo l'importanza di una responsabilità condivisa della sostenibilità del sistema.
Adottiamo una prospettiva più ampia che considera anche gli impatti finanziari indiretti sulla società. Il nostro impegno è multidimensionale e va dagli investimenti in ricerca alla
Alla sostenibilità complessiva del Sistema Salute contribuiscono diversi elementi concorrenti. Il taglio dei costi attuali e diretti è solo una delle strategie possibili ma non certo l’unica nell’ottica di garantire l’outcome di efficacia ed efficienza. L’investimento in Ricerca non è solo fattore essenziale e predittivo per aumentare la possibilità di offrire terapie innovative ai pazienti ma anche uno strumento di contribuzione alla sostenibilità economica del Sistema. Roche è la prima azienda farmaceutica in termini di investimento in Ricerca e tra le prime in termini di ricchezza della pipeline. Solo in Italia negli ultimi 7 anni abbiamo investito in ricerca clinica oltre 300 milioni.
Numeri estremamente importanti in ottica di sostenibilità dell’intero sistema, perché se da una parte questi investimenti offrono la possibilità di avere accesso all’innovazione dove non ci sono alternative terapeutiche, dall’altra hanno anche un valore socio-economico per le strutture sanitarie in cui vengono svolti e per l’intero SSN in quanto l’azienda, oltre ai costi del farmaco, copre quelli di tutto l’iter diagnostico-terapeutico, generando quindi dei risparmi che possono essere reinvestiti in ricerca indipendente, assistenza e formazione, in un circolo virtuoso costante.
I programmi di uso compassionevole (CUP) rappresentano un’importante opportunità per i pazienti affetti da patologie ad alto bisogno insoddisfatto, per i clinici che li hanno in trattamento e, in generale, per tutto il Sistema perché consentono un accesso precoce a nuove opzioni terapeutiche.
In particolare, il termine “uso compassionevole” si riferisce a singoli usi o, più frequentemente, a programmi che possono essere applicati per il trattamento di pazienti affetti da patologie gravi o rare, per coloro che siano in pericolo di vita e per i quali non esistano valide alternative terapeutiche disponibili, o ancora per quei pazienti che non possono essere arruolati in uno studio clinico in corso. Oltre al valore etico, scientifico e sociale, i CUP, finanziati dall’industria farmaceutica, possono rappresentare anche un vantaggio economico per il Servizio Sanitario Nazionale. Secondo uno
In collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale, offriamo servizi integrati alle nostre soluzioni terapeutiche, migliorando efficacia ed efficienza della cura e contribuendo a una migliore qualità del percorso a costi inferiori. Questi servizi comprendono assistenza domiciliare, telemedicina e digital health.
La trasformazione dei bisogni di salute e benessere ha reso i servizi a valore aggiunto sempre più importanti nella risposta alle esigenze dei pazienti e nella sostenibilità del Sistema. Oggi, l’offerta di servizi a valore aggiunto contempla progetti molto diversi, sia in termini di caratteristiche del servizio stesso sia in termini di beneficiari: si passa da iniziative per migliorare la comprensione delle patologie a quelle per facilitare le diagnosi e l’accesso alle terapie, e più in generale per supportare “l’esperienza” delle persone in cura. Sempre più spesso i servizi si rivolgono non solo al paziente, ma anche al suo caregiver, al personale sanitario e paramedico e alle associazioni di pazienti con l’obiettivo ultimo di migliorare gli outcome di salute a costi inferiori per la società.
Al centro di questa strategia il paziente che ha necessità di essere seguito in tutto il suo percorso di cura: dalla diagnosi, al monitoraggio, al follow up. La partecipazione attiva di diversi soggetti al processo di innovazione e costruzione delle soluzioni, anche attraverso metodologie di co-design, non solo crea valore condiviso, ma lo arricchisce di una componente umana che valorizza esperienze e saperi non “tecnici”, e non tralascia la componente emotiva, tanto necessaria nello sviluppo di nuovi percorsi di cura.
L’integrazione ospedale - territorio e la leva della sanità digitale nel consentire la continuità di cura rappresentano aspetti ineludibili del futuro.Una delle sfide più complesse che il nostro Servizio Sanitario Nazionale deve e dovrà affrontare, in una prospettiva futura, è legata al veloce invecchiamento della popolazione e alla relativa necessità di ottimizzazione delle risorse disponibili, al fine di rispondere ai diversi bisogni di salute indotti dalla continua crescita delle patologie cronico-degenerative e oncologiche.
Proprio l'oncologia territoriale offre un campo ideale per implementare nuovi approcci, con una maggiore attenzione alla prossimità del paziente, coinvolgendo i medici di medicina generale e migliorando i percorsi diagnostico-terapeutici.
Le cure di prossimità e la scelta del domicilio del paziente come luogo privilegiato dell’assistenza territoriale possono generare benefici, in termini di sostenibilità, ad un duplice livello: per i pazienti, ai quali viene assicurata la tipologia di cure e di assistenza più appropriata nel luogo più idoneo, tenendo conto di esigenze di personalizzazione e umanizzazione; per il Sistema, che utilizza le risorse al meglio, evitando inutili sprechi, creando le condizioni per rispondere a nuovi bisogni e garantendo equità di accesso all’innovazione scientifica e tecnologica. Elementi che fanno della medicina di prossimità uno dei paradigmi intorno ai quali potrà ruotare il futuro dei Sistemi Sanitari universalistici.
La Real World Evidence (RWE) è l’evidenza clinica relativa all’uso e ai potenziali rischi/benefici di un farmaco derivato dall’analisi dei dati nel mondo reale, i Real World Data (RWD), ovvero i dati raccolti in pratica clinica, al di fuori di uno studio randomizzato e controllato.
Pertanto, al crescere della complessità in medicina, la RWE può diventare un elemento complementare sempre più rilevante per il Sistema e per la presa di decisioni anche in ambiti di particolare incertezza. In aggiunta alle decisioni cliniche, determinanti per gli esiti di salute, il Sistema Sanitario si trova oggi ad affrontare rilevanti sfide in ambito economico ed organizzativo, che rendono quanto mai necessaria un’efficace prioritizzazione di quegli investimenti che si dimostrano a maggiore valore aggiunto per il paziente, in termini di esiti di salute, e per il Sistema, dal punto di vista delle risorse e dei costi. Da diversi anni investiamo nella Data Science, nella generazione delle evidenze e nelle tecnologie digitali, perseguendo la visione di un Sistema Sanitario che ponga i dati e il loro utilizzo al centro di un dialogo fra industria, istituzioni e clinici. La nostra strategia si basa sul concetto di “Meaningful Data at Scale” (MDAS): riteniamo che l’applicazione di metodiche analitiche avanzate a dataset significativi e su larga scala permetta di contribuire alla sostenibilità accelerando Ricerca e sviluppo, quindi innovazione, e ottimizzando l’accesso e la personalizzazione delle cure, garantendo, contestualmente, investimenti opportunamente orientati ed equità.
Le soluzioni diagnostiche sono un prezioso alleato dei Sistemi Sanitari chiamati ad affrontare problemi sempre più sfidanti, e rivestono un ruolo fondamentale nella prevenzione, nella diagnosi, nella gestione e nel monitoraggio delle patologie. Oggi, pertanto, non sono più un semplice punto di passaggio verso la terapia, ma in quanto presenti in ogni fase del patient journey, giocano un ruolo chiave nell’ottimizzazione del percorso decisionale con un impatto tangibile sia sul paziente stesso sia sull’intero ecosistema. La diagnostica in vitro, infatti, copre quasi tutte le aree terapeutiche: oncologia, cardiologia, endocrinologia, malattie infettive, ematologia, epatologia, malattie metaboliche neurologia, pneumologia, salute della donna. Mettiamo a disposizione prodotti e servizi diagnostici che offrono benefici a pazienti e professionisti sanitari lungo l’intero percorso del paziente: dall’individuazione della predisposizione genetica ad una specifica patologia, alla sua identificazione precoce; dalla prevenzione della malattia alla diagnosi in urgenza e alla scelta terapeutica, fino al monitoraggio della risposta ai trattamenti farmacologici.Siamo presenti, inoltre, nell’area dei companion diagnostics, test ad alto valore medico e strettamente legati al farmaco fin dalla fase di sviluppo, che permettono di prescrivere il farmaco in popolazioni di pazienti per cui è dimostrata utilità ed efficacia. In ambito diabetologico, Roche mette a disposizione dispositivi medici innovativi per il monitoraggio e la somministrazione della terapia unitamente a soluzioni di data management, soluzioni digitali e di health population management in grado di abilitare la gestione della cura delle persone con diabete anche da remoto.
L’investimento in soluzioni diagnostiche innovative, automatizzate, integrate e connesse fra i diversi setting, è in grado di assicurare che le informazioni siano sempre puntuali e disponibili, consentendo così agli operatori sanitari un’ottimizzazione delle attività e, parallelamente, delle risorse economiche e umane a disposizione.
La diagnostica in vitro, pur incidendo sul 70% delle decisioni terapeutiche, rappresenta soltanto l'1,2% della spesa sanitaria totale, rivelando un notevole potenziale per la sostenibilità del settore. Roche offre una vasta gamma di test diagnostici in vitro e health companion diagnostics, concentrandosi particolarmente sull'ambito del diabete, attraverso l'offerta di dispositivi medici all'avanguardia e soluzioni digitali per semplificare il monitoraggio e la gestione delle terapie.